giovedì 9 giugno 2011

Elio ... e le storie tese

Non me ne voglia il buon Belisari per l'accostamento forzato, ma il titolo mi piaceva e così anche la nota band si ritrova ora in qualche modo legata alla nostra triste avventura.
Elio tutti sappiamo chi è ... il grande (indiscusso) timoniere del gruppo Askoll, le storie tese sono le storie di oltre 500 persone, di tutti noi che in questo ultimo mese siamo stati sballottati a destra e manca, abbiamo gridato, lottato e sofferto perchè due delle aziende di spicco dell'economia piemontese potessero sopravvivere al cancro della globalizzazione.
Due storie diverse che negli anni si sono a tratti unite per poi nuovamente separarsi, due esperienze nate dalla stessa mente imprenditoriale che hanno poi nel corso degli anni seguito cammini paralleli, pur sempre all'interno dello stesso gruppo. Forse mai veramente unite da un'idea, da un progetto, comune. Una dicotomia sfruttata fino all'ultimo, anche in questi giorni, per dividere, mai per unire le forze.
I destini di questi due stabilimenti, si separano ora per sempre, quello di Moncalieri destinato alla chiusura, quello di Castell'Alfero legato ad una grande scommessa, l'askoll motor, che continuerà la sua corsa, aggrappandosi alla speranza che questo progetto possa finalmente decollare come promesso dall'imprenditore Elio Marioni.
Ci è stato rimproverato di aver attaccato troppo duramente la proprietà addossando ad essa tutte le responsabilità di ciò che è accaduto in Askoll P&C non tenendo nella dovuta considerazione i fattori legati alla crisi ed al mercato, ma io mi chiedo chi si deve far carico di tutto questo ? Infondo l'imprenditore qui è uno, nessun azionista, nulla di nulla se non un unico incontrastato padrone.
Allora che si assuma le sue responsabilità. Che passi almeno qualche notte in bianco, se ha un minimo di coscienza. Che pensi, quando lascia il suo porsche acceso davanti allo stabilimento, che c'è gente che fatica a arrivare a fine mese.
Altre aziende, nella nostra stessa situazione, hanno fatto scelte differenti (vedi Nidec Sole di Pordenone, che addirittura ha richiamato voulumi dall'Ungheria per salvaguardare la situazione occupazionale). Ormai qui i giochi sono fatti, rien ne va plus!
Fra i vari commenti, che ogni giorno arrivano numerosi sul blog, ne ho lette di tutti i colori. Il sentimento che che emerge prepotentemente è senza dubbio la rabbia, quel sentimento di impotenza di chi si vede ora, magari a 40 o 50 anni, a doversi reinventare e rimettere in gioco, con tutto quel che questo comporta.
Ho ben chiaro in mente cosa questo significhi visto che anche io seguirò il destino di quelli che a breve inizieranno il percorso di uscita dall'azienda, anche io ho tanta rabbia dentro. Rabbia per come le cose sono state gestite negli ultimi anni, rabbia per le speranze prima date e poi tolte, rabbia per le promesse fatte pur sapendo che non sarebbero mai potute essere mantenute. Solo ora l'azienda, ma forse sarebbe meglio dire qualche mosca bianca, si sta rendendo conto dei tanti errori commessi, a partire dall'approccio commerciale con i clienti fino ad arrivare alla mala gestione delle persone, troppo tardi per i più, speriamo non troppo tardi per i pochi che proseguiranno il cammino.

p.s.

3 commenti:

  1. Da ex collega (e dipendente) posso solo dire che provo un'enorme amarezza e rabbia anch' io. Mi compaiono davanti i vostri volti, i battibecchi e anche le grandi risate. Non ho più ritrovato il senso di umanità e "famiglia" che avevo tra voi. E' vero, ci si ritrova nella categoria "nè troppo vecchi nè troppo giovani" e costretti a reinventarsi ma mi ricordo che i miei ex colleghi sono persone grintose, capaci, preparati e professionali. Abbiate tutti fiducia in voi stessi perchè, anche se il momento è davvero difficile, con un po' di coraggio, autostima e voglia di non abbattersi ce la farete. In bocca al lupo, ragazzi, ad ognuno di voi.

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  2. Cari colleghi è finita anche per me questa avventura che durava da circa 10 anni.
    Si,subito ho avuto un sentimento di rabbia ma poi capacitandomi di quello che è successo successivamente è prevalsa una sensazione di "liberazione" si proprio cosi', liberazione da una situazione ,causata da persone incompetenti, ormai ingestibile e invivibile sembrava una guerra tra di noi per poter avere lo stipendio che ci permetteva di dare da mangiare alle nostre famiglie.
    Sarà un pò dura ma sicuramente tutti noi con la voglia e la forza di volontà che ci ha contraddistinto in questi anni riusciremo a guardare avanti e ad avere un futuro migliore.
    Buona fortuna a tutti ormai possiamo solo risalire ,l'agonia è finita mentre per qualcuno che ci legge il bello deve arrivare.
    Non sprechiamo piu' fiato e parole e tempo per questi "DILETTANTI " e questa "BOITA" lasciamo che si distruggano con le proprie mani come stanno facendo adesso.
    NOI TUTTI MERITIAMO QUALCOSA DI MEGLIO!
    M.A.

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  3. per quanto mi sforzi di cercare qualcosa di buono nell'esperienza askoll non riesco a trovare assolutamente nulla. sarà solo una lunga agonia nella speranza di trovare qualcosa di meglio, non ho mai trovato un'azienda peggiore di questa. mi piange il cuore a dirlo, ma è la cruda verità. INCOMPETENTI!

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