lunedì 16 maggio 2011

La mia esperienza da "illuso"

Volevo portare a conoscenza di tutti la mia esperienza in Askoll come uno dei tanti "ILLUSI". Nasco in C.E.SET. a febbraio del 1991 come operaio di linea ed insieme ai miei colleghi assemblavamo manualmente circa 850 motori per turno. Dopo circa due anni vengo chiamato a ricoprire il ruolo di disegnatore presso l'ufficio di industrializzazione. Incomincia così una crescita esponenziale sia a livelli professionali che in termini di produzione. Diventiamo leader europei nella fornitura di motori elettrici per il mercato del bianco, incominciamo una stretta collaborazione con un'azienda per la ricerca dei punti deboli nel processo e l'analisi di tutto quanto è possibile per stabile come individuare difettosità e perdite di efficienze. Veniamo menzionati anche su alcuni libri del settore proprio come "il caso C.E.SET." Pensate ho persino partecipato ad una conferenza organizzata dall' IRI per la riduzione dei tempi di set-up ... insomma ero fiero di sentirmi parte integrante di un gruppo pieno di entusiasmo e voglia di crescere.......TUTTI CI CREDEVAMO e i numeri ci davano ragione. Poi un giorno Emerson decide di vendere ed in quattro anni raggiunge l'obbiettivo. Finiamo così in mano ad un gruppo italiano e a detta loro il nostro futuro è assicurato. Solo che questo gruppo è decisamente inferiore al nostro un pò in tutto e questo stride con noi, due grossi stabilimenti in Italia a Castell'Alfero e Moncalieri, uno enorme in Slovacchia e uno grande in Romania e in Cina. Come riusciranno a gestire un gruppo da migliaia di dipendenti oggi quando fino a ieri hanno gestito unità con al massimo un centinaio di dipendenti ? Beh semplice loro sono Vicentini ... Si presentano in azienda con un video dove per farci capire bene il concetto, siccome noi piemontesi sia dei buoni a nulla, ci fanno vedere delle "oche" che volano dicendoci che loro seguono sempre tutte insieme la rotta dettata dal capo branco: insomma fanno gruppo! Ma come !? Noi fino al loro arrivo proprio del lavoro di gruppo, anzi in team, avevamo fatto una vera e propria fede era il nostro punto di forza! Successivamente presentano piani dove l'occupazione sarebbe stata si ridimensionata ma con numeri che lasciavano davvero margini di crescita. Vogliono insomma creare del nostro sito un punto strategico per lo sviluppo di nuovi piattaforme e lanciano un nuovo motore "rivoluzionario" che avrebbe dovuto sostituire l'attuale motore universale "molto maturo". Ma come ? Questa mela marcia produce ancora un utile, senza dubbio non del 22% ma comunque sempre un'utile! Insomma i dubbi incominciano a crescere e intanto al mio gruppo di lavoro viene chiesto uno sforzo per iniziare una stretta collaborazione presso uno degli stabilimenti di vicenza. Inizialmente non si è d'accordo e successivamente ci viene proposta questa collaborazione come un'opportunità da non perdere, avremmo mantenuto saldo il nostro posto di lavoro ed in più avremmo collaborato come ufficio esterno laddove se ne presentasse la necessità. Nessuno avrebbe perso il lavoro eventualmente ci sarebbe stato uno spostamento da un ufficio all'altro. Inizio così a gennaio del 2010 il mio distacco e la collaborazione con questa nuova struttura. Tutto ha funzionato bene e dopo due mesi (questo era stato definito come periodo) mi viene chiesto un ulteriore percorso di circa 4 mesi. Insomma sembravano contenti e quindi accetto. Termino il mio distacco alla fine di maggio con i ringraziamenti e la soddisfazione per quanto fatto. Considerate che con il distacco non prendi una lira in più a differenza della trasferta. Ma per il mantenimento del proprio posto di lavoro io a differenza di altri ho accettato. Insomma nonostante tutto ero contento. Al ritorno mi accorgo che il clima era cambiato gli attriti con i colleghi si fanno forti e in effetti questo è il mio più grande rimorso, quello di aver per un certo senso aver fatto la guerra tra noi poveri. Arriviamo tra alti e bassi al nove di novembre quando mi viene detto di non far parte più del piano industriale. MI SI E' GELATO IL SANGUE. Non ho vergogna a dire che mi sono messo a piangere. Ma come ? Dopo tutti i trascorsi, dopo la Slovacchia, dopo due anni di Romania, dopo il distacco dove solo in due sappiamo usare i loro programmi, solo in due abbiamo accesso ai loro archivi, dopo tutte le rassicurazioni del caso vengo messo alla porta come il peggiore dei dipendenti, come lo scarto degli scarti, come se fossi feccia e inutile ! Beh in effetti devo dire che dopo un energico sfogo senz'altro esagerato mi dicono che si prendevano 15 giorni di tempo per rivedere la situazione. Prima di Natale vengo chiamato dai miei superiori che mi confermano la scelta. Avete idea di come ho vissuto non 15 giorni ma ben per un mese con quella spada nella schiena ? Ma in effetti loro sono vicentini e a loro tutto è permesso. Non sono certo che il sig. MARIONI, gran capo del gruppo, sia a conoscenza della scelta perchè in quel di dueville è considerato come un bravo uomo che aiuta tutti! Verso la metà di gennaio vengo chiamato dalla signora responsabile delle risorse umane che mi conferma che avremmo cessato la nostra collaborazione nei mesi a seguire..... sei, otto mesi insomma da definire, ma che ci saremmo sentiti strada facendo. Ad oggi secondo voi qualcuno ufficialmente mi ha detto qualcosa ? Ovvio, no di certo. Ho una famiglia con moglie e due bambine e un'età dove non sei vecchio ma quelli giovani hanno un'età decisamente inferiore alla tua.
Tutto questo per sottolineare come di fronte al puro ritorno economico e al puro guadagno tutto è lecito. Nessuno scrupolo per nessuno. Ma attenzione: il messaggio che oggi tutti trasmettono è ATTENZIONE ALLA CINA! No attenzione a quegli imprenditori che per straguadagnare trasferiscono tutto in Cina. A sentir loro non guadagnano ... NON GUADAGNANO! Guardate il loro tenore di vita ... e traete voi le vostre conclusioni.
Marco

1 commento:

  1. QUINDI

    Ciao, oggi dopo due anni e mezzo che rimane di tutto questo? Quale la situazione di quello che fu leader europeo nella fornitura di motori del mercato del bianco? Quanti sanno che fine e quale la situazione oggi? Non ho mai più sentito e letto nulla sulla situazione della ex CESET. Mi pare corretto che si sappia che di tutto quello che era oggi nulla c'è più. Tutto è stato portato in Slovacchia e Romania dove la il sig. Imprenditore finalmente riesce a guadagnarsi il pane per vivere. Si perchè tutto ha portato via. Ha lasciato nel sito di Casell'Alfero il futuro. Un motore che non funziona, un motore che dopo 5 anni è ancora in fase di sviluppo e che viene assemblato di giorno e rismontato di notte. Dove per fare un motore "buono" ne devono essere montati altri cnque. E che dire dei motivi: ovvio noi piemntesi siamo degli incapaci. Ovvio qua siamo buoni a nulla. Invece voi veneti sapienti sapete fare elettronica buona e meccanica aerospaziale.....vergogantevi manco un motore a due calotte siete riuasciti a far funzionare. Oggi rimangono 4 linee delle balle giusto per giustificare i soldi che qualcuno vi ha dato "bevendosi" le balle che avete raccontato. Perchè non invitate le parti socili e tutta l'opinione pubblica a far un bella visita nei capannoni .....magari vi possono consigliare campi da tennis al coperto e campi da calcio, magari organizzate tornei regionali e vi fate qualche soldino per campare.......VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Se è vero che esiste una giustizia divina incominciate a pregare nessuno sconto vi sarà concesso. La vostra avidità vi renderà con gli interessi tutto quello che di brutto e male avete fatto.
    Marco

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