giovedì 19 maggio 2011

Trattativa: si riparte ...

Si è concluso poco dopo le ore 13 di oggi l'incontro in Regione Piemonte fra le rappresentanze di Askoll, le OO.SS. ed i rappresentanti delle istituzioni.
L'incontro, supportato da un nutrito gruppo di dipendenti degli stabilimenti di Castell'Alfero e Moncalieri, è iniziato poco dopo le 10 dopo un breve preliminare fra Istituzioni ed azienda. La partenza è apparsa da subito in salita, l'azienda ha palesato fin dalle prime battute poca chiarezza tanto che gli stessi rappresentanti delle istituzioni hanno dovuto richiedere una sospensiva per tentare di riportare il tavolo nella giusta direzione.


La plenaria è iniziata con la classica contraddizione aziendale: in ristretta vengono espressi alcuni concetti e  la chiusura inevitabile dello stabilimento di Moncalieri. Per il sito di Castell’Alfero le prerogative sono di sviluppo ma con una fase di start-up che richiede sforzi e tempistiche lunghe. Dopo la solita introduzione ad effetto (Askoll un mondo di felicità e sicurezza) da parte della Gallio, e qualche schermaglia, il consulente aziendale si lancia in affermazioni che riguardano introduzioni di nuove lavorazioni nel sito di Moncalieri tra lo stupore generale;  l’assessore regionale Porchietto domanda spiegazioni di come nella ristretta precedente questo non fosse emerso. Ne conseguono arrampicate e acrobazie sugli specchi con la speranza di riacquistare credibilità. Mastelli prosegue i suoi interventi con affermazioni arroganti sulla condotta dell’incontro irritando e indisponendo le istituzioni presenti al tavolo.


L'incontro è terminato, per quanto riguarda il nostro stabilimento con un'apertura riguardo al ritiro delle due procedure di cassa integrazione, una per chiusura (212 addetti) e una per crisi (80 addetti) a favore del prolungamento di un anno dell'attuale cassa straordinaria per ristrutturazione.
Questo sarà il punto di partenza per l'apertura di un tavolo di trattativa che inizierà presumibilmente già da domani. In questa sede le rappresentanze sindacali faranno le loro rivendicazioni. Un piano industriale chiaro ed attendibile, un percorso certo per le persone che lavorano in azienda, il mantenimento in piemonte di alcune produzioni altrimenti già destinate agli stabilimenti esteri, incentivi all'esodo.
Tale accordo dovrà poi necessariamente essere sottoscritto in sede regionale insieme ai rappresentanti delle istituzioni che hanno partecipato all'incontro di oggi.
Senza queste condizioni non esistono i presupposti per terminare la protesta e sciogliere il presidio di fronte allo stabilimento.

Un ringraziamento va ai rappresentanti delle istituzioni (comnuni, provincie e regione) che hanno reso possibile con il loro patrocinio questo primo passo, fondamentale, verso una soluzione del nostro caso.

Nessun commento:

Posta un commento