giovedì 26 maggio 2011

Intervista a Elio Marioni (La Domenica di Vicenza) - Ottobre 2010

A quanto pare il nostro patron, già ad ottobre 2010 aveva le idee abbastanza chiare su cosa fare degli stabilimenti piemontesi ... leggete qui (ci siamo permessi di aggiungere tra parentesi qualche commento):


Marioni: "Marchionne, giusta la predica, sbagliato il pulpito"

«Le cose che dice Marchionne penso siano vere come sono vere anche alcune doverose precisazioni» ... ci dice Elio Marioni, presidente del Gruppo Askoll.


«Credo infatti che si debba fare una doverosa premessa. La FIAT ha fatto la parte del leone nell'industria italiana, beneficiando di finanziamenti di tipo assistenziale (e fin qui non ci piove). È l'esempio più eclatante di un sistema che ha fatto il suo tempo, ha avuto a disposizione tutti i marchi automobilistici, ha avuto il mercato a disposizione, ha governato direttamente o indirettamente Confindustria (ma perchè poi te la sei presa tanto quando non ti hanno eletto presidente dell'unione industriale di Vicenza ?) ed ha avuto un ruolo decisivo nel processo di sindacalizzazione del nostro Paese (proprio questi sindacati non ti vanno giù vero ? E' impensabile che i lavoratori possano essere tutelati!). Nell'ultimo governo di centrosinistra c'erano sette ministri di provenienza torinese e chi più e chi meno aveva avuto a che fare con la FIAT (e qui si evince che la cosa ti da non poco fastidio). Penso siano cambiati i suonatori ma la musica sia sempre la stessa. Io ho difeso l'Italia in tutti i modi e le maniere (spostando le produzioni all'estero ??? grandioso!), sperimentando situazioni analoghe a quelle di Marchionne.
Diciamo che il pulpito da cui parla è quello sbagliato, ma dice cose corrette. Le società estere del gruppo Askoll creano utili che vengono fagocitati dalla parte italiana. In Italia due aziende su 5 mangiano quello che viene fatto all'estero. (sarà un caso ma le due aziende citate saranno proprio gli stabilimenti di Castell'alfero e Moncalieri ?). Potrei non fare più nulla qui per aumentare la redditività (ma poi come fai a costruire l'ippodromo per tua figlia ?). È un sistema che va corretto e credo che la correzione più semplice sia quella dettata da un sistema liberale, che consenta alle imprese di fare quello che si deve (cioè sbattere quanta più gente si può in mezzo a una strada?), alimentando delle forme di assistenza in maniera alternativa rispetto ad oggi (l'unica cosa che alimenti è il tuo portafoglio, bella alternativa)».


Perché la parte italiana della sua azienda brucia quello che viene guadagnato all'estero?
«Ci sono capitoli di spesa pesanti, un eccesso di costi o spese aggiuntive rispetto agli altri Paesi vuoi per il lavoro impiegatizio che per quello dirigenziale (ma se in holding avete dirigenti e consulenti pure per pulire i cessi!) o operaio. Le burocrazie poi, con difficoltà a livello di regolamentazione dei rapporti sindacali. Nel mio caso vi sono difficoltà legate ad aziende avviate verso la crisi (ce le hai avviate tu verso la crisi!), di stabilimenti allocati nell'area di Torino (eccolo! ora si che la cosa è chiara). Ripeto, Marchionne dice cose corrette che non dobbiamo dimenticare il pulpito». (certo che se sugli stabilimenti italiani carichi anche le spese relative alle multe che prendete con le auto aziendali siamo a posto ...).


Vicenza sempre meno italiana. L'export va meglio del mercato interno?
«Sarei cauto sui dati relativi all'export. Posso portare l'esempio della mia azienda, cresciuta rispetto al 2009 di 15 punti nelle esportazioni (ci credo hai acquisito EAME che ti ha letteralmente aperto il mercato in Europa e in asia e ora che hai il mercato vuoi chiudere gli stabilimenti italiani ? Bravo!). Un dato positivo ma che se viene paragonato al periodo pre-crisi ci parla di una ripresa non ancora sufficiente. Siamo tutti ben lontani dall'essere riallineati con il 2008».

1 commento:

  1. vorrei ringraziare il signor marioni per avere messo in mezzo a una strada 208 famiglie importante è dare da mangiare ai suoi cavalli ai nostri figli daremo la biada

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