domenica 29 maggio 2011

Il senso degli strumenti

Il nostro Blog nasce con l’unico intento di portare e mettere in evidenza in tutto il mondo la nostra situazione. E’ chiaro a tutti che oggi solo se dai fastidio sei ascoltato, l’era di chi grida più forte è passata bisogna diventare spine nel fianco bisogna far conoscere i nostri problemi, bisogna far storia, bisogna far imparare a leggere perché solo raccontando le nostre esperienze e rendendole pubbliche abbiamo la speranza che le cose possano finalmente cambiar rotta.
Siamo ancora in democrazia e quindi tutti possono esprimere la propria idea, può essere condivisa, può essere accettata ma può anche non esserlo insomma nessuno si deve sentire ne più ne meno di quello che sa di essere.  Il giudizio della gente non può essere sempre piacevole, occorre anche comprendere lo stato   d’animo che porta le masse ad “ARRABBIARSI” .  Occorre parlare alla gente con lo spirito di chi sa che chi è di fronte a te domani non ci sarà più e quindi il rispetto sta nel riportare i toni a livelli di discussione accettabili e non di incazzamento.  Se invece si arriva a spegnere l’incendio con lanciafiamme e cisterne di benzina …….beh forse l’incendio diventa un ambiente esplosivo pericoloso per tutti.
Credo che anche lo sciopero sia un ottimo strumento di protesta.  Ti rende visibile alla gente del posto, serve ad attirare la stampa e le tv avide di notizie anzi di brutte notizie. Serve a spingere due parti contrapposte a sedersi attorno ad un tavolo e a discutere. Se usato bene può dare ottimi risultati. A noi è servito molto, è servito a creare le basi di un percorso che porterà sicuramente ad un drastico ridimensionamento del nostro stabilimento ma non alla chiusura immediata. Certo, anche in questo caso, è solo una mia considerazione molti potrebbero dire tutti subito che pochi domani. Si è vero anche questo è un punto di vista.
Il dialogo è un ottimo strumento costringe le parti a guardarsi negli occhi, costringe gli uni e gli altri ad esporsi, obbliga ad un confronto che inevitabilmente porta a compromessi, obbliga a ritornare sui propri passi, obbliga e costringe a mettersi gli uni nei panni degli altri. Credo che sia un ottimo strumento per crescere e condividere obbiettivi che in altro modo nessuno riuscirebbe a raggiungere. Serve anche a vincere le paure di confrontarsi, le paure di esprimersi davanti ad altre persone, le paure di esprimere il proprio pensiero sapendo che chi ascolta ti rispetta e non ti considera inferiore.
Questo per cercare di far capire come oggi nulla vada lascito al caso. Viviamo un periodo particolare: abbiamo tutto e ci rendiamo conto che stiamo per perdere tutto. Che beffa….che destino ingiusto !
Il mio desiderio sarebbe quello di voltarmi e vedere la mia azienda lavorare, rivedere il piazzale nuovamente occupato da auto, rivedere volti stanchi da una giornata di lavoro ma sereni di un futuro che ancora c’è.
Non lasciamo nulla di intentato torniamo ai cancelli ma riprendiamo immediatamente le trattative, obblighiamo chi dall’altra parte che ancora un po’ di sale in zucca ce là, a ritornare sui suoi passi e riprendere quella benedetta bozza riscrivendola con il giusto senso di chi sa bene che pur avendo in mano il destino di ognuno di noi  sa altrettanto bene che questa azienda l’ha portata ad essere grande e ogni goccia di sudore versata battendo il martello sui chiodi  non è mai stata altrettanto fortemente riconosciuta. Non sono i puri e nudi calcoli sugli  immediati guadagni a far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra ma guardiamo tutti al futuro di chi rimane ma soprattutto di chi lascia non per propria volontà. Soprattutto per chi se ne va perché fuori dalla nostra azienda la realtà non è di opportunità ma di schiaffi in faccia. La nostra provincia è diventata terreno di conquista straniera, siamo stati comprati da tutte le parti del mondo, ma allo stesso  tempo abbiamo portato il nostro sapere in tutto il mondo. L’apporto di tutti ha fatto si che la nostra fabbrica sia stata considerata un giusto investimento da chi ci ha comprati. Non lasciamo mai che,  per principi o per posizioni prese, per arroganza, per poca saggezza, per l’incapacità di ascoltare, per l’incapacità di dialogare, il destino di ognuno di noi diventi gioco o provocazione.

Marco

4 commenti:

  1. ALLORA DIMMI MARCO QUAL'E' PER TE LA SOLUZIONE MIGLIORE PER OBBLIGARE L'AZIENDA AD ASCOLTARCI??SAI CHE COSA GLIE NE FREGA DI NOI??CE L'HANNO GIA' DETTO...''CON IL CUORE NON SI MANDANO AVANTI GLI AFFARI''A DETTA DI BELARDINELLO...SI QUESTA FRASE HA FATTO CAPIRE KE DI TUTTI, DICO PROPRIO TUTTI NOI SE NE SBATTONO!!QUINDI NN MI SEMBRANO INTENZIONATI A TRATTARE...HANNO GIA' DECISO,E QUALCUNO LI HA AIUTATI FORNENDO LE'' LISTE NERE''DEL TU DENTRO ,TU FUORI!!CHE SCHIFO!!!

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  2. Asti, li 23.05.2011

    Spett.li

    Consigli di Fabbrica
    Askoll, Dierre, Gate ed
    Astigiana Ammortizzatori

    Segreterie Fim, Fiom e Uilm

    -

    Rispettive Sedi –

    Oggetto: Crisi occupazionale astigiana. Invito.

    Sabato scorso si è tenuta una manifestazione sotto la Provincia, alla quale non abbiamo
    voluto far mancare la nostra solidarietà. Allo scopo però che questa non venisse letta come un
    gesto di sterile propaganda, abbiamo riflettuto su quale iniziativa concreta potessimo assumere.

    Abbiamo pensato a quale nesso potesse esservi tra le vostre situazioni e i programmi della
    Regione Piemonte. Cota ha recentemente fatto riferimento a congrui investimenti indirizzati alla
    ricerca, piuttosto che ad ammortizzatori sociali. Vi sono due Piani: il primo, con un finanziamento
    di 490 milioni di euro per il sostegno allo sviluppo e all’occupazione; il secondo (gestione
    delegata alla FinPiemonte) volto a sostenere la competitività tecnologica delle imprese regionali.

    Allo scopo di capire meglio di cosa si tratti (ed eventualmente verificare i riflessi locali e se
    siano da mettere in campo iniziative di lotta, volte al raggiungimento di obiettivi tangibili), abbiamo
    pertanto ritenuto di dover promuovere un confronto con la nostra Consigliera Regionale, Eleonora
    Artesio. Ciò insieme agli altri compagni della Federazione della Sinistra.

    Anche perché spiace rilevare l’assoluta opacità delle istituzioni locali, incapaci di gesti
    solidali, di qualche iniziativa concreta. Pertanto è convocata un’apposita riunione, alla quale
    siete caldamente invitati, presso la nostra sede, per Lunedì 30 maggio alle ore 17.30.

    Il Segretario Provinciale del PRC

    (Massimo DI ANTONIO)

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  3. peccato che non si riescano a sapere i numeri e l'entità dei costi che vengono caricati sugli stabilimenti piemontesi (ammortamento impianti in primis)....forse si capirebbe il vero gioco aziendale!!! se scarico i costi su uno o due stabilimenti salvo altri in difficoltà (che mi interessa salvare) a scapito degli sfigati di turno e ho parta bianca a spostere le produzioni per il
    bene del gruppo....penso

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  4. forse non si vuole capire che non gli interessa niente degli stabilimenti Piemontesi.La cosa sicura e che li chiude crisi o non crisi

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