domenica 29 maggio 2011

I sommersi e i salvati

Chi ha avuto modo di leggere questo libro ricorderà qual'era il concetto che sottostava al titolo. I collaborativi, coloro che in qualche modo avevano qualche cosa da offrire o da millantare, i furbi e tutti coloro che in qualche modo riuscivano a emergere sulla massa, a scapito dei più deboli o semplicemente dei più sprovveduti, erano i "salvati" inevitabilmente tutti gli altri erano sommersi, ed il loro destino era tristemente segnato.

Esiste un certo numero di colleghi che per ragioni diverse (in realtà nessuno ha mai fatto nomi e cognomi) ritiene di far parte della schiera (peraltro piuttosto esigua) dei salvati, di coloro a cui l'azienda garantirà ancora un posto di lavoro, seppure per un periodo di tempo non determinato forse sei mesi, un anno ... chi può dirlo ... Siamo stati informati che l'azienda (nella persona della sig.ra Gallio) ha incontrato separatamente un certo numero di lavoratori nella giornata di venerdì. Non sappiamo esattamente cosa sia stato detto o promesso loro, ma è chiaro che ancora una volta il tentativo è stato quello di dividere i lavoratori, di metterli uno contro l'altro con false promesse, ma anche con minacce ("se scioperate ancora chiudiamo tutto subito"). Insomma, agitare le acque per pescare nel torbido. Questo è un segnale di debolezza, è il segno che l'azienda ha paura e cerca tutte le strade per evitare di essere messa in ulteriore difficoltà. Per raggiungere lo scopo approfitta della buona fede, delle paure o più semplicemente dell'opportunismo di alcune persone. Opportunismo certo, perchè comunque c'è sempre chi in barba a tutti e a tutto tira a rimanere a galla qualsiasi vento tiri. Povere banderuole senza ne arte ne parte. Non dimentichiamoci che dopo ben otto anni di sala travaglio solo ora l'askoll motor sta partendo e solo grazie alla nostra professionalità. Oggi Askoll non è nella posizione di poter chiudere il nostro stabilimento, a meno che non ci abbia contato l'ennesima enorme frottola e in realtà alla proprietà non importi nulla del nuovo progetto ed abbia consapevolmente buttato dalla finestra milioni di euro. Ma in questo caso non ci sarebbe più nessun futuro per nessuno.

Personalmente ritengo di averne sentite ormai troppe e ritengo che l'unica strada percorribile sia quella di farci sentire con quanta forza abbiamo ancora in corpo. In questi giorni si è dato un gran peso ai numeri, in sostanza quanta gente potrà ancora sperare di lavorare in questa azienda, in realtà questo non è tutto. Ritengo che lo sforzo maggiore debba andare nella direzione di coloro che inevitabilmente, e ce lo ripetiamo da parecchio tempo, saranno esclusi. Cosa riserva il futuro per loro? A leggere la bozza di accordo presentata dall'azienda poco più di niente. Anche e soprattutto per tutte queste persone vale la pena di lottare. Ma forse gli ideali  di solidarietà e di giustizia hanno da tempo lasciato il posto al famoso detto latino "mors tua vita mea".

p.s.

4 commenti:

  1. QUESTO LIBRO SICURAMENTE TROVA RIFERIMENTO IN QUELLO CHE E' SUCCESSO NELLO STABILIMENTO DI MONCALIERI ,PECCATO CHE IL FINALE NON SIA UGUALE O PERLOMENO NON CI E' STATO RACCONTATO E SOLO OGGI LO CONOSCIAMO, SIAMO TUTTI E DICO TUTTI SENZA ESCLUSIONE DI NESSUNO SOMMERSI CAPITOOOO SOMMERSI SOMMERSI ......
    AGLI SCETTICI LE DOVUTE CONCLUSIONI

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  2. A moncalieri sono state fatte tante parole.....diciamo che una buona parte ha preferito prendere i soldi senza lottare!!!la mia solidarieta' va' x quelli che non hanno firmato e che nonostante tutto erano davanti ai cancelli con noi!!! tutti gli altri Muti!!!!Siete come i Vicentini!!!!

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  3. E SICURAMENTE VOI DI MONCALIERI SIETE PIU' CAZZUTI DI NOI!!!NELLO STABILIMENTO DI CASTELL'ALFERO IN MENO DI NIENTE HANNO GIA' CALATO LE BRAGHE!! CHE VERGOGNAAAAA!!!!!!!!!QUESTA E' CODARDIA INSIEME ALL'EGOISMO!!KE SKIFOOOOOOOOO!!!!!!!

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  4. SONO DISGUSTATA ANCHE IO DI TUTTA QUESTA CODARDIA. IL FATTO PIU' ECLATANTE CHE ALLA FINE DEI GIOCHI SAREMO COMUNQUE TUTTI FUORI. CHI PRIMA CHI DOPO E PER POCO PIU' DI UN PUGNO DI GIORNI.NON ESISTONO PIU' LE LOTTE VERE PER I PROPRI DIRITTI IN EGUAL MISURA.

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