giovedì 27 febbraio 2014

...SCUSATE IL DISTURBO !

Un ringraziamento va per la solidarietà ricevuta da tutti quei lavoratori vicentini che si sono uniti alla protesta pacifica, nonostante i pregiudizi di paura che correvano lungo i corridoi della Holding trasmessi a tutte le divisioni per le devastazioni che potevano verificarsi con l’arrivo degli “Unni” piemontesi, mettendo improvvisamente in cassa integrazione i lavoratori di Askoll Tre.
Un ringraziamento alle Forze dell’Ordine che ci hanno accompagnato lungo il percorso ( purtroppo diverso da quello concordato ed autorizzato ), e alla Polizia del Reparto Mobile in tenuta antisommossa parcheggiati all’interno del parcheggio della Holding pronti all’intervento nel caso si fosse reso necessario.
Anche ieri pensiamo di aver dato dimostrazione di grande civiltà, di essere pronti al dialogo in qualsiasi momento, ma non è così per tutti perchè quello che ci siamo sentiti rispondere da un alto dirigente è stato uno sconsolante “…non posso parlare con voi…”.  
Purtroppo la stessa solidarietà non è stata espressa da tutti, chi per noncuranza, chi per fastidio o come qualcuno scappato vigliaccamente anzitempo. Alcuni hanno osservato da dietro le vetrate specchiate, chi per curiosità, chi magari lasciandosi andare in qualche commento di indignazione, e come qualcuno che non ha visto l’ora di pulire le tracce lasciate dai manifestanti di fronte alla sede di Comando, consistenti in semplicissimi cartelloni.
Sono passati pochi minuti, giusto il tempo che il  pullman dei lavoratori di Askoll P&C scomparisse all’orizzonte scortato dalle Forze dell’Ordine fino all’ingresso autostradale, che due adepti uscissero dalla Holding armati di forbici per distruggere le prove di quella manifestazione che assolutamente non sarebbe piaciuta al Signor ( se così si può definire ) Marioni, nonostante fosse assente per FERIE.
Non hanno tenuto in considerazione l’ipotesi che qualche lavoratore attardatosi, fosse ancora presente di fronte alla Holding. Questi ultimi hanno provveduto ad immortalare il momento inglorioso di una Direzione totalmente devota alla proprietà e di conseguenza scarsamente sensibile al triste destino dei “colleghi” e a quei pochi sfoghi che si portano appresso i circa 220 lavoratori astigiani che stanno per perdere il proprio posto di lavoro. 




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